Murakami Ryū, Tokyo Decadence (トパーズ Topazu), 1988, tradotto dall’inglese da Y. Otake e M. Fiocca, Mondadori (Collana “Piccola Biblioteca Oscar”), 2004, 166 pagine.
Il libro
In una Tokyo in piena decadenza, giovani schiave del sesso a pagamento tentano di conservare un briciolo di dignità tra un incontro erotico e l’altro. Tutto ciò che trovano, però, è umiliazione, perversione, brutale sopraffazione fisica e il più assoluto vuoto emotivo e sentimentale. Non ci sono tracce di umanità nella capitale giapponese, e l’unica via di fuga è riposta nel passato, nel ricordo di un’infanzia spensierata che diventa una mitica età dell’oro, o nella disperata e vana ricerca del vero amore. Nelle pagine di questo libro il ritratto spietato e lucidissimo di ua degradate discesa agli inferi collettiva, sullo sfondo di una metropoli alienante che riduce le persone a semplici corpi, strappando loro l’anima.
“Parlava come un sonnambulo. Io non lo ascoltavo affatto. Gli ho nuovamente infilato i piedini bocca e mi sono resa conto che mi piace mettere le cose in bocca alla gente. In quel momento mi è venuto in mente di infilargli in bocca la cornetta del telefono. Promettendogli di togliermi le calze l’ho convinto ad accettare la cornetta per cinque minuti. Poi ho telefonato al manager e a sua moglie dicendo loro –Adesso vi faccio ascoltare una cosa divertente-, gli ho fatto spalancare la bocca quanto più poteva e chi ho messo dentro la cornetta”.
La raccolta di racconti “Topaz”, in Italia “Tokyo Decadence”, è del 1988 e rappresenta lo zenit narrativo di Murakami che riuscirà anche nella difficile impresa di realizzare una trasposizione cinematografica altrettanto bella (datata 1991) e senza stravolgere o limitare i contenuti dell’opera letteraria. Si tratta di una raccolta dominata da un erotismo morboso e perverso, da una totale assenza di sentimenti e da un più generale senso di disfacimento morale che sembra colpire indistintamente ogni strato del tessuto sociale giapponese. Le giovani prostitute protagoniste dei racconti si sforzano di non abbandonarsi completamente ad una vita senza uscite d’emergenza, ma si trovano a fare continuamente i conti con barriere d’umiliazione, degrado e squallore che le trasformano in oggetti di piacere e scambio. Se il presente non offre alternative e il futuro si presenta come un’incognita sulla quale tuttavia non riporre troppe speranze, l’unica possibilità di salvezza rimane quella di attaccarsi alla spensieratezza e all’innocenza del passato. Ultimo baluardo e trincea dietro la quale nascondersi per evitare il definitivo annullamento di corpo e anima. Per esprimere la decadenza e il cinismo di una società colpita da un boom economico che ne ha compromesso la riconosciuta (e millenaria) solidità morale, Murakami adotta uno stile solido e lineare accompagnato da un linguaggio crudo ed preciso, privo di sottintesi e metafore per non appesantire la narrazione. In questo modo, rompendo i legami con la tradizione e smascherando i limiti, Murakami si trova a fare da apripista per una nuova generazione di scrittori destinati a catalizzare l’attenzione dei lettori su un nuovo modo di fare letteratura nel paese del Sol Levante.
L’autore
Murakami Ryū (abbreviazione di Ryūnosuke), scrittore, sceneggiatore e regista giapponese, è nato nel 1952. Non è imparentato né con Murakami Haruki né con Murakami Takashi.
La sua prima opera, un romanzo breve intitolato Blu quasi trasparente (限りなく透明に近いブルー Kagirinaku tōmei ni chikai burū?) che tratta della promiscuità e dell’uso di droghe tra i giovani giapponesi, vinse il premio letterario Gunzo per esordienti nel 1976. Il romanzo suscitò critiche entusiastiche, che ne esaltavano la novità nel panorama letterario, benché non mancassero voci che ne denunciavano la decadenza. Nello stesso anno Blu quasi trasparente vinse anche il premio Akutagawa ed in breve tempo divenne un best seller. Nel 1980, Murakami pubblicò Coin Locker Babies (コインロッカー・ベイビーズ?), che raccolse nuovamente grandi consensi di critica e pubblico. Nel 2000, Parassiti (共生虫?) si è aggiudicata la 36ª edizione del Premio Tanizaki.
I suoi romanzi disponibili in italiano sono: Blu quasi trasparente, Tokyo decadence e Tokyo soup :
Blu quasi trasparente (限りなく透明に近いブルー Kagirinaku tōmei ni chikai burū?), 1976, tradotto da B. Forzan, Rizzoli, 1993, 240 pagine. Attualmente fuori catalogo.
Tokyo Decadence (トパーズ Topazu?), 1988, tradotto dall’inglese da Y. Otake e M. Fiocca, Mondadori, 2004, 166 pagine.
Tokyo soup (インザ・ミソスープ In za miso sūpu?), 1997, tradotto dall’inglese da K. Tashiro e K. Bagnoli, Mondadori, 2006, 232 pagine.
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