Yasmina Khadra (Mohammed Moulessehoul), Le sirene di Baghdad (Les Sirènes de Bagdad) (2006), trad. Marco Bellini, Mondadori, Milano 2007.
Mohammed Moulessehoul, meglio noto con lo pseudonimo femminile di Yasmina Khadra (in arabo ياسمينة خضراء) (10 gennaio 1955), è uno scrittore algerino.
Membro dell’esercito fu testimone diretto della sanguinosa guerra civile che devastò l’Algeria per oltre un decennio, fu costretto per motivi di censura a usare lo pseudonimo femminile di Yasmina Khadra.
Ha esordito come scrittore nel 1998 con il romanzo Morituri, seguito poco dopo da Doppio bianco, che lo hanno fatto conoscere prima in Francia, dove si è autoesiliato, e poi in tutto il mondo. Il genere utilizzato è di stampo poliziesco, ma il suo è solo un pretesto per penetrare nei meandri della società algerina, sempre in bilico tra un fondamentalismo feroce e una classe politica altrettanto spietata, dimentica da tempo dei valori della rivoluzione indipendentista che l’ha generata.
Le sirene di Bagdad
Tutto è pacifico e tranquillo nel minuscolo villaggio di Kafr Karam, dove tutti si conoscono e sono uniti tra loro da legami di sangue. Non è certo il paradiso, ma gli abitanti sanno trarre pienamente profitto da ogni istante, sforzandosi di restare ai margini della guerra che sta devastando la non lontanissima Baghdad. Ma la sfortuna, sotto forma di un missile, si sta per abbattere sul villaggio, su una sala per le feste dove si sta celebrando un matrimonio. Davanti a questa catastrofe e al terribile spettacolo dei corpi mutilati, gli abitanti restano scioccati e quasi inebetiti. Si aspettano delle spiegazioni dall’autorità americana, qualche segno di attenzione e di riconoscimento per la tragedia che li ha colpiti. Ma prima gli americani si limitano a delle scuse formali per un episodio per loro nel complesso banale in tempo di guerra, poi mandano dei loro soldati nel villaggio perché sospettano che ci siano delle armi nascoste. Tutte le case vengono perquisite brutalmente e un giovane beduino di 20 anni è costretto ad assistere allo spettacolo della feroce umiliazione pubblica del padre a opera delle truppe USA. Dopo questo disonore, il giovane sa di non potere più guardare in faccia il padre: i tabù sono stati violati e l’unico obiettivo è ora vendicare questa offesa. Parte per unirsi alla resistenza a Baghdad, ma una volta giunto nella capitale resta ben presto deluso dalla guerra più civile che di resistenza che vi si sta svolgendo.
Categorie:G05- Letteratura araba moderna e contemporanea- Modern and Contemporary Arabic Literature
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